A Pozzuoli si “inciampa” continuamente nella storia

È un attimo: appena si mette piede a Pozzuoli ci si rende immediatamente conto che è una città molto diversa da Napoli, un suo “prolungamento naturale” eppure così unico nella sua specificità. Un concentrato di bellezze, di storia e di archeologia.

All’interno del suo perimetro e tutto intorno, il vecchio ed il nuovo si fondono continuamente, dando vita ad uno scenario molto particolare e suggestivo in cui non solo anfiteatri e rovine dominano i panorami tra i più belli della Campania, ma addirittura mura romane fuoriescono all’improvviso dal pavimento anche in zone del tutto moderne come accade, tanto per fare un esempio, all’ingresso posteriore dell’Agenzia delle Entrate. Una vera e propria perla del Mediterraneo, incastonata a Nord tra Posillipo e il Litorale Domitio.

Camminare per le sue strade significa inciampare continuamente nella storia; ed è per questo che ho pensato di immergermi insieme a voi in un mini tour virtuale attraverso le sue meraviglie.

 

Alla scoperta dell’antica Puteoli

Sarebbe impossibile cominciare questo viaggio senza partire dal cuore dell’antica Puteoli: gli immensi e meravigliosi scavi di Cuma, affacciati sul golfo, sede dell’acropoli e del misterioso Antro della Sibilla dove, secondo Virgilio, la Sibilla Cumana avrebbe predetto il futuro ad Enea, accompagnandolo nell’Averno (il Lago d’Averno era considerato un ingresso agli inferi) per condurlo nell’Ade alla ricerca del padre.

Completamente immerso nel perimetro urbano, poi, c’è l’Anfiteatro Flavio, voluto dall’imperatore Vespasiano, dove i gladiatori lottavano contro le fiere e, addirittura, si dice che avvenissero delle battaglie navali grazie ad un particolare meccanismo che era in grado di allagare l’arena. Ingegneria d’altri tempi.

Che dire, poi, di quello splendore che è il Tempio di Serapide, poi ribattezzato Macellum dato che si è scoperto che era sede di un antico mercato dove i venditori romani proponevano al pubblico la propria merce all’interno di piccole botteghe; ne resta soltanto parte del basamento e del colonnato che, curiosità, ha fatto da “termometro” per l’attività bradisismica di Pozzuoli poiché collegato ai “sotterranei” naturali del mare. La pavimentazione, quindi, scompare sotto diversi centimetri d’acqua quando il fenomeno si trova in fase passiva; sulle colonne, invece, sono stati ritrovati organismi e incrostazioni che hanno funzionato proprio come delle antiche “tacche” di una scala graduata.

E, a proposito di bradisismo, come non parlare del Rione Terra e di tutto il carico emozionale, oltre che suggestivo, che si porta dietro: è la parte antica della città, quella dove è sorto il primo abitato e dove è nato il primo porto dei Greci di Cuma. Un borgo che si è a lungo stratificato, nel corso del tempo, ma che si è svuotato tra gli anni ’70 e ’80 proprio a causa dei problemi creati dal bradisismo. Oggi è un sito tutto da visitare attraverso un percorso molto coinvolgente.

 

Di siti che meritano una menzione ce ne sono ancora tantissimi e sarebbe impossibile citarli tutti; dall’Oasi di Montenuovo al Santuario di San Gennaro, dallo splendido lungomare puntellato di localini e baretti al Molo Caligolano, ma penso sia giusto chiudere questo piccolo tour con un luogo affascinante e tenebroso: il Vulcano Solfatara, uno dei vulcani attivi più particolari al mondo, inserito nel contesto dei Campi Flegrei dove, da circa due millenni, permane in un’attività di fumarole d’anidride solforosa e getti di fango bollente che, si dice, facciano anche da afrodisiaco per tutto il circondario!